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Stendhal (Henri Beyle) (1783-1842) Ma sto qui era proprio un tipo particolare! Praticamente si chiamava Henri Beyle ma si è inventato questo pseudonimo prendendo il nome da una cittadina tedesca. Roba da matti, no? Era nato a Grenoble da una famiglia borghese, ma ha odiato sua città natale per tutta la vita – diceva che era provinciale e noiosa.
La cosa incredibile è che ha partecipato davvero alle campagne napoleoniche! Non come soldato, ma come funzionario dell’esercito. Ha visto Mosca che bruciava, ha fatto la ritirata di Russia. Ecco perché in La Certosa di Parma descrive Waterloo in modo così realistico e caotico – sapeva come erano fatte davvero le battaglie, non come le raccontavano nei libri romantici dell’epoca.
Ti racconto una cosa: era un donnaiolo pazzesco, sempre innamorato di qualcuna. Teneva un diario dove annotava tutti i suoi amori con dei codici segreti. Tipo quello che oggi faresti su Tinder ma nel 1800! E poi era fissato con l’Italia – ha vissuto a Milano per anni, adorava la Scala, si sentiva più italiano che francese.
Il Rosso e il Nero l’ha scritto ispirandosi a un fatto di cronaca nera dell’epoca. Era modernissimo per i suoi tempi, scriveva in modo asciutto e realistico quando tutti erano ancora fissati col romanticismo zuccheroso. Peccato che sia morto giovane di ictus a Parigi. Secondo me se fosse vissuto oggi sarebbe stato un grande giornalista o magari un blogger di successo. Aveva quella capacità di guardare la società con cinismo ma anche con affetto.
Walter Scott (1771-1832) Oddio che personaggio questo scozzese! Praticamente ha inventato il romanzo storico moderno, mica poco. Nato a Edimburgo da una famiglia di avvocati – infatti anche lui ha fatto l’avvocato per un po’ – ma la sua passione erano le ballate popolari scozzesi e le leggende medievali.

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