“Il pellegrino e il convertito” di Danièle Hervieu-Léger (1999)
Quando ho scoperto questo libro mi sono detto: “Ecco, finalmente qualcuno che ha capito come funziona la religione oggi!” La Hervieu-Léger è una sociologa francese che ha studiato per anni come è cambiato il modo di essere credenti, e ha tirato fuori questa teoria dei “pellegrini spirituali” che secondo me è perfetta.
Praticamente dice che oggi non esistono più i “praticanti” nel senso tradizionale – quelli che nascono in una religione, ci restano tutta la vita e seguono tutte le regole. Esistono invece i “pellegrini” che vanno in giro a cercare il sacro dove gli pare. Un po’ di cristianesimo, un po’ di buddismo, magari una spruzzata di new age… una specie di buffet spirituale.
La cosa interessante è che lei non giudica questo fenomeno. Non dice che è bene o male, dice solo: “Ecco come stanno le cose”. E secondo me ha ragione. Oggi hai la libertà di scegliere, e la gente sceglie. Il problema, come dice anche nell’articolo che stiamo analizzando, è che spesso questi “pellegrini” sembrano più dei turisti – girano senza una meta precisa.
Il libro è scritto benissimo, con un sacco di esempi concreti. Parla di gente che va ai ritiri buddisti ma poi fa battezzare i figli, di chi pratica yoga ma va anche alla messa di Natale… insomma, la religione “à la carte” che vediamo tutti i giorni intorno a noi. Non so voi, ma io in questa descrizione mi ci riconosco un po’ anch’io!
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