‘Apocalittici e Integrati’ di Umberto Eco (1964) Guarda, questo libro praticamente ha inventato il modo moderno di pensare ai media! Eco scrive questo saggio nel ’64, quando la televisione stava appena diventando di massa, e già capisce tutto quello che sarebbe successo. Il titolo dice tutto: da una parte ci sono gli “apocalittici” che vedono nella cultura di massa la fine della civiltà, dall’altra gli “integrati” che accettano tutto senza criticare.
La cosa geniale è che Eco non sta né con gli uni né con gli altri. Analizza fumetti, televisione, canzonette… roba che gli intellettuali dell’epoca schifavano, ma lui la prende sul serio senza perdere lo spirito critico. E aveva ragione su tutto! Quando parlava di “palinsesto” e di come la TV organizza il tempo della gente, sembrava fantascienza. Adesso che abbiamo Netflix e i social, le sue analisi sono ancora più attuali.
Il linguaggio è accessibile ma mai banale, tipico stile Eco che riesce a essere colto senza fare il saputello. All’estero questo libro è considerato un classico degli studi sui media, qui in Italia… boh, spesso lo fanno studiare all’università ma non sempre viene capito fino in fondo. Secondo me è perfetto per capire quello di cui parla l’articolo: come la cultura italiana riesca a essere popolare e colta insieme, senza complessi di inferiorità verso le mode americane.

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