Guarda, questo qui è davvero un personaggio! Jaron Lanier è uno dei pionieri della realtà virtuale ma anche uno dei critici più feroci delle big tech. È nato nel 1960 ed è cresciuto nel New Mexico in una famiglia molto particolare: il padre era ebreo ucraino, la madre pianista. Ha perso la madre da giovane e questo l’ha segnato molto. È un tipo eccentrico: musicista, scrittore, informatico, filosofo. Ha praticamente inventato il termine “realtà virtuale” negli anni ’80 e ha fondato una delle prime aziende del settore. Poi ha lavorato per Microsoft, Oracle, Google. Ma la cosa interessante è che negli ultimi anni è diventato uno dei critici più spietati del mondo che ha contribuito a creare. I suoi libri tipo “You Are Not a Gadget” e “Ten Arguments for Deleting Your Social Media Accounts Right Now” sono tipo manifesti contro la cultura digitale contemporanea. Dice che i social network ci stanno rendendo stupidi e cattivi, che stiamo diventando schiavi degli algoritmi. È molto bravo a spiegare i meccanismi psicologici che stanno dietro alla dipendenza digitale. Suona anche strumenti musicali strani che si è costruito da solo. È sposato e vive in California, ma è molto critico verso la Silicon Valley. Secondo me è uno dei pochi che ha l’autorità morale per criticare la tecnologia, perché l’ha vissuta dall’interno. A volte può sembrare un po’ nostalgico o elitario, ma le sue analisi sono sempre acute.

No Category
Comments are closed