‘La Democrazia in America’ di Alexis de Tocqueville (1835-1840) Questo qui è il libro più acuto mai scritto sulla democrazia, punto e basta. Tocqueville va in America nel 1831 e invece di limitarsi a guardare le prigioni scrive il manuale d’uso della società democratica. La cosa incredibile è che aveva capito tutto: come funziona il federalismo, perché gli americani sono così individualisti, che ruolo hanno le associazioni, come la religione influenza la politica. Ma soprattutto aveva visto i pericoli. La “tirannide della maggioranza” che schiaccia le minoranze, il conformismo di massa, il rischio che la democrazia si trasformi in dispotismo dolce. Praticamente aveva previsto i social network centocinquant’anni prima! Dice che in democrazia il potere può essere più sottile ma più pervasivo della vecchia tirannia. Ti controlla non con la forza ma con l’opinione pubblica. La parte sull’individualismo americano è geniale: spiega come gli americani siano iper-individualisti ma anche capaci di associarsi per tutto. Ogni problema, un’associazione. Questo secondo lui è il segreto della democrazia: i corpi intermedi che fanno da cuscinetto. Il linguaggio è ottocentesco ma leggibilissimo. L’ha tradotto anche Einaudi negli anni ’60 e la traduzione italiana è perfetta. Secondo me è il libro più importante per capire non solo l’America ma la democrazia in generale. Dovremmo rileggerlo tutti, specialmente oggi che la democrazia sembra in crisi ovunque.

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