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Ah, Fellini! Questo praticamente è il cinema italiano che ha fatto innamorare il mondo, no? Nasce a Rimini nel 1920, e boh, già da ragazzino disegnava e inventava storie. La cosa che mi ha sempre colpito è che lui il cinema lo scopre quasi per caso, lavorando come giornalista e sceneggiatore. Poi incontra Rossellini e parte tutto!
La roba geniale di Fellini è che non fa mai film “normali” – prendi La Dolce Vita, 8½, Amarcord… sono tutti sogni che diventano realtà! E infatti all’estero lo chiamano “il poeta del cinema” perché riesce a raccontare l’Italia in un modo che tutti capiscono, anche se non sono mai stati qui. Ti ricordi quella scena della Fontana di Trevi? Ecco, quella è diventata l’immagine di Roma nel mondo!
La cosa interessante è che Fellini non era un intellettuale da salotto, anzi, aveva un approccio molto istintivo. Lavorava con gli attori in modo quasi magico, tirava fuori da loro cose che nemmeno sapevano di avere. E poi c’è la collaborazione con Nino Rota per le musiche… praticamente hanno creato un linguaggio cinematografico che ancora oggi influenza registi in tutto il mondo. Secondo me è l’esempio perfetto di come la creatività italiana riesca a essere universale pur rimanendo profondamente nostrana.

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